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Regulatorische Aktualisierungen
Raccolta e trasporto rifiuti urbani, illegittimi l’affidamento diretto e le reiterate...
Raccolta e trasporto rifiuti urbani, illegittimi l’affidamento diretto e le reiterate proroghe Società in house di consorzio di bacino del Piemonte: ricorso sistematico ad affidamenti diretti sotto soglia del servizio di esposizione dei cassonetti porta a porta allo stesso operatore [[CASESTUDY]] Ricorso illegittimo e reiterato all’affidamento diretto e alla proroga con conseguente violazione del principio del divieto di artificioso frazionamento dell’appalto imputabile a una non corretta programmazione del fabbisogno relativo al servizio in esame. Sono questi alcuni dei rilievi e delle criticità riscontrate dall’Autorità Anticorruzione nei confronti della società in house di un consorzio di bacino di vasta area affidataria del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani in un Comune consorziato.Lo ha accertato Anac con Nota di definizione a firma del Presid...
Raccolta e trasporto rifiuti urbani, illegittimi l’affidamento diretto e le reiterate proroghe Società in house di consorzio di bacino del Piemonte: ricorso sistematico ad affidamenti diretti sotto soglia del servizio di esposizione dei cassonetti porta a porta allo stesso operatore [[CASESTUDY]] Ricorso illegittimo e reiterato all’affidamento diretto e alla proroga con conseguente violazione del principio del divieto di artificioso frazionamento dell’appalto imputabile a una non corretta programmazione del fabbisogno relativo al servizio in esame. Sono questi alcuni dei rilievi e delle criticità riscontrate dall’Autorità Anticorruzione nei confronti della società in house di un consorzio di bacino di vasta area affidataria del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani in un Comune consorziato.Lo ha accertato Anac con Nota di definizione a firma del Presid...
FOCUS: “Il contributo ANAC tra condizione estrinseca e principio del risultato:...
Con la sentenza n. 6 del 9 giugno 2025, l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha finalmente risolto il contrasto giurisprudenziale in tema di pagamento del contributo ANAC quale condizione di ammissibilità dell'offerta nelle procedure di gara. Il principio affermato consente il pagamento tardivo del contributo, purché effettuato prima della valutazione dell'offerta, tramite attivazione del soccorso istruttorio. Ne deriva una significativa ricaduta sulla redazione della lex specialis e sull'applicazione dei principi del Codice dei contratti pubblici. [[CASESTUDY]] Il caso concreto: tra pagamento omesso e soccorso istruttorio La vicenda trae origine da una gara telematica indetta dall'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini per l'affidamento di protesi e dispositivi medici. L'art. 12 del disciplinare prevedeva, a pena di esclusione, il pagamento del contributo AN...
Con la sentenza n. 6 del 9 giugno 2025, l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha finalmente risolto il contrasto giurisprudenziale in tema di pagamento del contributo ANAC quale condizione di ammissibilità dell'offerta nelle procedure di gara. Il principio affermato consente il pagamento tardivo del contributo, purché effettuato prima della valutazione dell'offerta, tramite attivazione del soccorso istruttorio. Ne deriva una significativa ricaduta sulla redazione della lex specialis e sull'applicazione dei principi del Codice dei contratti pubblici. [[CASESTUDY]] Il caso concreto: tra pagamento omesso e soccorso istruttorio La vicenda trae origine da una gara telematica indetta dall'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini per l'affidamento di protesi e dispositivi medici. L'art. 12 del disciplinare prevedeva, a pena di esclusione, il pagamento del contributo AN...
La brevità dei termini può qualificarsi come un oggettivo e insuperabile impedimento...
L’eccessiva brevità dei termini di durata della procedura, per quanto contratti, non può qualificarsi come un oggettivo e insuperabile impedimento alla presentazione delle offerte e dunque essere considerata come clausola immediatamente escludente. Almeno nel caso scrutinato dal Tar Sardegna. [[CASESTUDY]] Le ricorrenti hanno infatti contestato, tra i vari motivi, come le modalità concrete di svolgimento della procedura, nonché le tempistiche estremamente ristrette (pari complessivamente a 12 giorni, di cui 8 per la presentazione delle offerte, in concomitanza con le festività natalizie) evidenzierebbero, la volontà di mascherare un affidamento diretto sotto le vesti di una procedura competitiva. Le ricorrenti non hanno comunque partecipato alla procedura. Tar Sardegna, Sez. II, 11/06/2025, n. 523 dichiara inammissibile il ricorso: Infine, la procedura di gara in esame non ha pr...
L’eccessiva brevità dei termini di durata della procedura, per quanto contratti, non può qualificarsi come un oggettivo e insuperabile impedimento alla presentazione delle offerte e dunque essere considerata come clausola immediatamente escludente. Almeno nel caso scrutinato dal Tar Sardegna. [[CASESTUDY]] Le ricorrenti hanno infatti contestato, tra i vari motivi, come le modalità concrete di svolgimento della procedura, nonché le tempistiche estremamente ristrette (pari complessivamente a 12 giorni, di cui 8 per la presentazione delle offerte, in concomitanza con le festività natalizie) evidenzierebbero, la volontà di mascherare un affidamento diretto sotto le vesti di una procedura competitiva. Le ricorrenti non hanno comunque partecipato alla procedura. Tar Sardegna, Sez. II, 11/06/2025, n. 523 dichiara inammissibile il ricorso: Infine, la procedura di gara in esame non ha pr...
La prescrizione sulle modalità di formulazione dell’offerta non può ritenersi...
Il Bando prevedeva che l’offerta economica dovesse indicare, a pena di esclusione, i seguenti elementi: prezzo complessivo, ribasso percentuale, prezzi unitari, al netto di Iva, nonché degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze. La ricorrente contesta l’operato della stazione appaltante perché l’offerta dell’aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara non avendo indicato, come richiesto espressamente dal bando di gara, a pena di esclusione, i prezzi unitari. Il Tar accoglie il ricorso stabilendo che una prescrizione di natura tecnico-procedurale relativa alle modalità di formulazione dell’offerta tramite piattaforma telematica non può ritenersi in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dell’articolo 10 del Codice, pensato e limitato ai requisiti so...
Il Bando prevedeva che l’offerta economica dovesse indicare, a pena di esclusione, i seguenti elementi: prezzo complessivo, ribasso percentuale, prezzi unitari, al netto di Iva, nonché degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze. La ricorrente contesta l’operato della stazione appaltante perché l’offerta dell’aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara non avendo indicato, come richiesto espressamente dal bando di gara, a pena di esclusione, i prezzi unitari. Il Tar accoglie il ricorso stabilendo che una prescrizione di natura tecnico-procedurale relativa alle modalità di formulazione dell’offerta tramite piattaforma telematica non può ritenersi in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dell’articolo 10 del Codice, pensato e limitato ai requisiti so...
MIT: Applicazione decreto correttivo D.Lgs. n. 209-2024
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 03/06/2025, n. 3517 ha risposto al seguente quesito: Si chiede se le modifiche apportate all'art. 120 del D.lgs. n. 36/2023, dal decreto correttivo al Codice (D.lgs. n. 209/2024), recante la disciplina delle modifiche contrattuali, si applicano ai contratti in essere, stipulati in vigenza del predetto nuovo codice 36/2023. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Fermo restando che il D.Lgs. n. 209 del 2024, ai sensi dell’art. 97, entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, si ritiene che ai contratti già posti in essere alla data del 31 dicembre 2024 trovano applicazione le regole che hanno governato la fase ad evidenza pubblica di quel contratto. Pertanto, salvo diversa espressa previsione di legge, ai contratti in...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 03/06/2025, n. 3517 ha risposto al seguente quesito: Si chiede se le modifiche apportate all'art. 120 del D.lgs. n. 36/2023, dal decreto correttivo al Codice (D.lgs. n. 209/2024), recante la disciplina delle modifiche contrattuali, si applicano ai contratti in essere, stipulati in vigenza del predetto nuovo codice 36/2023. [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Fermo restando che il D.Lgs. n. 209 del 2024, ai sensi dell’art. 97, entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, si ritiene che ai contratti già posti in essere alla data del 31 dicembre 2024 trovano applicazione le regole che hanno governato la fase ad evidenza pubblica di quel contratto. Pertanto, salvo diversa espressa previsione di legge, ai contratti in...
Certificazione della parità di genere e avvalimento: il contrasto continua
Come noto, sulla possibilità di ricorrere all’avvalimento per la certificazione della parità di genere a fini premiali vi è contrasto in giurisprudenza. Il TRGA Bolzano, 4 novembre 2024 n . 257 non ha dubbi: "ai sensi dell’art. 108, comma 7, d.lgs. n. 36/2023, l’avvenuta adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere può unicamente essere provata dal possesso della certificazione stessa, la quale, proprio perché riguardante una qualifica soggettiva ed anche etica dell’impresa concorrente alla gara, non può essere oggetto di “prestito” in avvalimento ad altra impresa, in quanto non in grado di ovviare al mancato rispetto delle politiche di parità di genere all’interno dell’organizzazione dell’impresa ausiliata; " [[CASESTUDY]] A distanza di pochi giorni il TAR Marche, 7 novembre 2024, n. 862 addiviene ad opposto esito interpretativo: ...
Come noto, sulla possibilità di ricorrere all’avvalimento per la certificazione della parità di genere a fini premiali vi è contrasto in giurisprudenza. Il TRGA Bolzano, 4 novembre 2024 n . 257 non ha dubbi: "ai sensi dell’art. 108, comma 7, d.lgs. n. 36/2023, l’avvenuta adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere può unicamente essere provata dal possesso della certificazione stessa, la quale, proprio perché riguardante una qualifica soggettiva ed anche etica dell’impresa concorrente alla gara, non può essere oggetto di “prestito” in avvalimento ad altra impresa, in quanto non in grado di ovviare al mancato rispetto delle politiche di parità di genere all’interno dell’organizzazione dell’impresa ausiliata; " [[CASESTUDY]] A distanza di pochi giorni il TAR Marche, 7 novembre 2024, n. 862 addiviene ad opposto esito interpretativo: ...
FOCUS: “ANAC e la tassatività dei requisiti di partecipazione: illegittima la...
Con il Parere di precontenzioso n. 203 del 21 maggio 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione torna a pronunciarsi in tema di legittimità delle clausole della lex specialis, chiarendo il perimetro applicativo del principio di tassatività dei requisiti di partecipazione sancito dall’art. 100 del D.Lgs. n. 36/2023, nella cornice del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Il caso trae origine da una procedura per l’affidamento di servizi sanitari, in cui un operatore economico ha contestato – tra l’altro – la previsione di certificazioni di qualità (ISO 9001 e ISO 14001) ritenute, seppur formalmente collocate nel Capitolato Tecnico, sostanzialmente escludenti. Il disciplinare, inoltre, ometteva di dettagliare requisiti economico-finanziari e tecnici, lasciando ampi margini di discrezionalità alla stazione appaltante, con il rischio – come osservato dall’istante – di ge...
Con il Parere di precontenzioso n. 203 del 21 maggio 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione torna a pronunciarsi in tema di legittimità delle clausole della lex specialis, chiarendo il perimetro applicativo del principio di tassatività dei requisiti di partecipazione sancito dall’art. 100 del D.Lgs. n. 36/2023, nella cornice del nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Il caso trae origine da una procedura per l’affidamento di servizi sanitari, in cui un operatore economico ha contestato – tra l’altro – la previsione di certificazioni di qualità (ISO 9001 e ISO 14001) ritenute, seppur formalmente collocate nel Capitolato Tecnico, sostanzialmente escludenti. Il disciplinare, inoltre, ometteva di dettagliare requisiti economico-finanziari e tecnici, lasciando ampi margini di discrezionalità alla stazione appaltante, con il rischio – come osservato dall’istante – di ge...
FOCUS: “La (ir)riducibilità delle penali per ritardo nei lavori pubblici: il...
Il nuovo quadro normativo: un’assenza significativa Con il Parere n. 3430 del 13 maggio 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) interviene su un tema tutt’altro che marginale nella gestione dei contratti pubblici: la possibilità per la stazione appaltante di ridurre, in via amministrativa, le penali contrattualmente previste per il ritardo nell’esecuzione dei lavori. Il quesito trae origine dal confronto tra la normativa previgente – in particolare l’art. 145, comma 7, del DPR 207/2010, che consentiva la disapplicazione, totale o parziale, delle penali per ritardi manifestamente sproporzionati – e la nuova disciplina dettata dall’art. 126 del D.Lgs. 36/2023, che non contiene più tale previsione. [[CASESTUDY]] L’impossibilità di disapplicare le penali in assenza di espressa previsione nella lex ...
Il nuovo quadro normativo: un’assenza significativa Con il Parere n. 3430 del 13 maggio 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) interviene su un tema tutt’altro che marginale nella gestione dei contratti pubblici: la possibilità per la stazione appaltante di ridurre, in via amministrativa, le penali contrattualmente previste per il ritardo nell’esecuzione dei lavori. Il quesito trae origine dal confronto tra la normativa previgente – in particolare l’art. 145, comma 7, del DPR 207/2010, che consentiva la disapplicazione, totale o parziale, delle penali per ritardi manifestamente sproporzionati – e la nuova disciplina dettata dall’art. 126 del D.Lgs. 36/2023, che non contiene più tale previsione. [[CASESTUDY]] L’impossibilità di disapplicare le penali in assenza di espressa previsione nella lex ...
Fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’ANAC, vi è il...
Fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile. [[CASESTUDY]] Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 09/06/2025, n. 6 stabilisce il seguente principio di diritto: “L’art. 1, comma 67, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 213 del Codice dei contratti pubblici del 2016 (e anche dall’art. 222 del Codice dei contratti pubblici del 2023), va interpretato nel senso che, fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del socco...
Fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del soccorso istruttorio, la stazione appaltante deve dichiarare tale offerta inammissibile. [[CASESTUDY]] Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 09/06/2025, n. 6 stabilisce il seguente principio di diritto: “L’art. 1, comma 67, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 213 del Codice dei contratti pubblici del 2016 (e anche dall’art. 222 del Codice dei contratti pubblici del 2023), va interpretato nel senso che, fin quando non risulti il pagamento del contributo spettante all’Autorità nazionale anticorruzione, vi è il divieto legale di esaminare l’offerta dell’operatore economico e, se neppure risulti il pagamento a seguito del socco...
MIT: Applicazione della disciplina BIM in riferimento all'art. 225-bis del nuovo...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 03/06/2025, n. 3480 ha risposto al seguente quesito: Chiediamo di chiarire: - Se l'art. 225-bis del d.lgs 36/23 vada inteso nel senso che se il DOCFAP risulta approvato entro il 31.12.24, anche per le procedure bandite dal 1.1.25 per l'affidamento della proget. di lavori stimati di importo superiore a 2.000.000 euro possano non prevedere l'obbligo di progettare in BIM. - Se tale esonero vale anche nei casi in cui la progettazione riguardi lavori inseriti nella programmazione dell'ente prima del 31.12.24 ma per il quale non sia stato redatto il DOCFAP in quanto non obbl. ex art. 2 c. 5 All. I.7 (lavori < alla sogl. UE). - In caso contrario, con lavori stimati in 2.000.000 euro ma inf. alla soglia UE, la SA dovrebbe proget. in BIM. Viceversa, per lavori sup. alla soglia UE, l'obbl. di BIM non sussisterebbe ...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 03/06/2025, n. 3480 ha risposto al seguente quesito: Chiediamo di chiarire: - Se l'art. 225-bis del d.lgs 36/23 vada inteso nel senso che se il DOCFAP risulta approvato entro il 31.12.24, anche per le procedure bandite dal 1.1.25 per l'affidamento della proget. di lavori stimati di importo superiore a 2.000.000 euro possano non prevedere l'obbligo di progettare in BIM. - Se tale esonero vale anche nei casi in cui la progettazione riguardi lavori inseriti nella programmazione dell'ente prima del 31.12.24 ma per il quale non sia stato redatto il DOCFAP in quanto non obbl. ex art. 2 c. 5 All. I.7 (lavori < alla sogl. UE). - In caso contrario, con lavori stimati in 2.000.000 euro ma inf. alla soglia UE, la SA dovrebbe proget. in BIM. Viceversa, per lavori sup. alla soglia UE, l'obbl. di BIM non sussisterebbe ...
L’ autotutela non può identificarsi nel mero ripristino della legalità violata,...
L’interesse pubblico alla base del legittimo esercizio del potere di autotutela da parte della pubblica amministrazione non può identificarsi nel mero ripristino della legalità violata, ma richiede una valutazione comparativa sulla qualità e concretezza degli interessi in gioco. Sulla base di questi principi il Tar Campania accoglie il ricorso avverso l’annullamento in autotutela della procedura di gara. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Campania, Salerno, Sez. I, 06/06/2025, n. 1053: 5. Alla luce dei principi sopra richiamati, il Collegio ritiene che la motivazione recata nel provvedimento impugnato non illustra adeguatamente le ragioni di interesse pubblico, concreto e attuale all’annullamento, nonché la valutazione comparativa dell’interesse del destinatario al mantenimento della sua posizione, in ragione dell&rsq...
L’interesse pubblico alla base del legittimo esercizio del potere di autotutela da parte della pubblica amministrazione non può identificarsi nel mero ripristino della legalità violata, ma richiede una valutazione comparativa sulla qualità e concretezza degli interessi in gioco. Sulla base di questi principi il Tar Campania accoglie il ricorso avverso l’annullamento in autotutela della procedura di gara. [[CASESTUDY]] Questo quanto stabilito da Tar Campania, Salerno, Sez. I, 06/06/2025, n. 1053: 5. Alla luce dei principi sopra richiamati, il Collegio ritiene che la motivazione recata nel provvedimento impugnato non illustra adeguatamente le ragioni di interesse pubblico, concreto e attuale all’annullamento, nonché la valutazione comparativa dell’interesse del destinatario al mantenimento della sua posizione, in ragione dell&rsq...
FOCUS: “Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE) alla luce del...
Premessa Con il Comunicato del 16 aprile 2025, l’ANAC interviene per fornire importanti chiarimenti in merito alla nuova disciplina del Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), come modificata dal Decreto legislativo correttivo al Codice dei Contratti Pubblici. Il documento dell’Autorità si propone di accompagnare le stazioni appaltanti e gli operatori del settore nella corretta applicazione delle disposizioni, prevenendo interpretazioni difformi e riducendo il rischio di contenzioso. [[CASESTUDY]] L’intervento correttivo: le novità normative Il Decreto correttivo ha integrato l’articolato del Codice (in particolare l’art. 99) al fine di rendere più chiaro e funzionale l’utilizzo del FVOE, strumento centrale nel processo di digitalizzazione delle gare. Le novità mirano a: colmare lacune in tema di accesso e trattamento dei dati, specificare le modalità di ac...
Premessa Con il Comunicato del 16 aprile 2025, l’ANAC interviene per fornire importanti chiarimenti in merito alla nuova disciplina del Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE), come modificata dal Decreto legislativo correttivo al Codice dei Contratti Pubblici. Il documento dell’Autorità si propone di accompagnare le stazioni appaltanti e gli operatori del settore nella corretta applicazione delle disposizioni, prevenendo interpretazioni difformi e riducendo il rischio di contenzioso. [[CASESTUDY]] L’intervento correttivo: le novità normative Il Decreto correttivo ha integrato l’articolato del Codice (in particolare l’art. 99) al fine di rendere più chiaro e funzionale l’utilizzo del FVOE, strumento centrale nel processo di digitalizzazione delle gare. Le novità mirano a: colmare lacune in tema di accesso e trattamento dei dati, specificare le modalità di ac...